La Svizzera è colpita da una nuova ondata di infezioni da coronavirus e sono già state adottate misure stringenti, sia nei vari Cantoni che a livello federale. Tra i consigli dell’UFSP alla popolazione attiva vi è quello di «lavorare da casa se possibile». Giova quindi parlare nuovamente di sicurezza nell’home office.
Non più tardi di questa primavera, molti hanno dovuto fare i conti per la prima volta – e nel peggiore dei casi scontrarsi – con l’idea del lavoro in home office. In una situazione tanto insolita, la sicurezza delle informazioni non costituisce necessariamente il primo pensiero: questo ha sicuramente favorito i criminali informatici, i quali fin dall’inizio della pandemia si sono specializzati negli attacchi a chi lavora da casa e continuano a rappresentare una minaccia per le aziende, i lavoratori e le loro famiglie.
Oggi per i più lavorare senza uscire di casa è ormai un’abitudine, un elemento della routine professionale. Questo sarebbe allora il momento giusto per affrontare il tema della sicurezza delle informazioni nell’home office e mettere in pratica alcune misure cui magari non si è ancora dedicato tempo.
Ecco perché vorremmo ancora una volta richiamare l’attenzione sul nostro articolo «5 buone regole per lavorare in sicurezza da casa». Si tratta di raccomandazioni che vi permetteranno non solo di aumentare la sicurezza del vostro lavoro da casa, ma anche di proteggere maggiormente la vostra abitazione dagli attacchi informatici, per il vostro bene e quello della vostra famiglia.